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52 | ORGANIZZAZIONE DELLA GESTIONE
Indice generale


ORGANIZZAZIONE DELLA GESTIONE

L’operatore che riceve una chiamata relativa a una possibile crisi convulsiva deve appurare se la crisi è in corso oppure è già terminata. Di fronte a una crisi in corso, il medico o l’infermiere deve spiegare lo svolgimento di una crisi convulsiva, dare consigli sulla protezione per evitare ferite e raccomandare la posizione laterale di sicurezza nella fase postcritica. La disponibilità di mezzi di soccorso, la loro affidabilità e le abitudini locali possono influire sulla decisione del medico della centrale operativa; tuttavia, va sicuramente previsto l’invio di un mezzo di soccorso vicino o di un medico di base. Il lavoro del personale della centrale operativa consiste nella ricerca dei criteri di gravità (trauma cranico, intossicazione, febbre elevata, coma prolungato ecc.), delle caratteristiche della crisi, delle sue circostanze (fattori scatenanti) e degli antecedenti del paziente (epilessia nota, sindrome dell’immunodeficienza acquisita [AIDS, Acquired ImmunoDeficiency Syndrome], patologia neoplastica ecc.). La decisione di inviare il paziente a un servizio mobile di emergenza e rianimazione si basa sulla presenza di criteri di gravità, in particolare quando la crisi non cessa nel corso del colloquio telefonico.[61] L’équipe, quando si presenta sul posto, deve mettere in atto il trattamento anticonvulsivo se la crisi dura più di 5 min, ma più spesso si trova di fronte a un paziente in fase postcritica. Il medico deve raccogliere il maggior numero di elementi diagnostici interrogando i testimoni e i familiari del paziente e ricostruire il contesto della crisi. La determinazione della glicemia capillare e della temperatura deve essere sistematica. L’esame clinico deve ricercare gli elementi di gravità che definiscono la crisi in associazione. Il paziente deve essere inviato a un servizio d’urgenza che disponga di una sala per l’accoglienza delle urgenze in caso di rischio per la vita e di un accesso rapido a una TC cerebrale. Il monitoraggio continuo dei parametri vitali deve essere sistematico ed è raccomandato l’inserimento di una via venosa in quanto può permettere la somministrazione precoce di un farmaco anticonvulsivo in caso di recidiva. Le eziologie identificate che possono beneficiare di un trattamento specifico devono essere oggetto di ricerca sistematica. Se per il trasporto al servizio d’accoglienza del Pronto Soccorso si utilizza un mezzo non medicalizzato, il paziente deve essere valutato dall’infermiere di triage e rapidamente trasferito nella sala antishock, se indicato.




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