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65 | INTRODUZIONE
Indice generale


INTRODUZIONE

Le ferite penetranti cervicali sono quelle che provocano la rottura dei muscoli pellicciai del collo.[1] In 13 dei casi, esse provocano emorragie, in 1 caso su 10 lesioni dirette delle vie aeree superiori, talvolta associate a una lesione esofagea, e in 1 caso su 30 lesioni neurologiche dirette. In 13 dei casi sono associate a lesioni craniofacciali, toraciche o addominali, ma sempre in un terzo dei casi non sono associate ad alcuna lesione maggiore.[2] La loro potenziale gravità aumenta a seconda che la causa sia un’arma bianca, un’arma da fuoco di piccolo calibro, o a bassa energia («carabina calibro 22») e, al massimo, un’arma da guerra o un fucile da caccia a breve distanza o di calibro elevato. La mortalità, in ambito civile o militare, oscilla fra il 3 e il 6% e sembra dovuta soprattutto alle lesioni vascolari.[4] Queste percentuali riguardano le vittime che giungono in ospedale; ma a Johannesburg, dove 70 casi all’anno arrivano a un centro di traumatologia, ben 215 non lo raggiungono mai, per decesso in loco o in ambulanza![5] In base all’esperienza, la diagnosi delle lesioni più efficace si fonda su due semplici osservazioni: lo stato delle funzioni vitali e la regione del collo interessata.[6]




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